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on WALTER VELTRONI ospite al Teatro di Verzura - Sabato 16 luglio, ore 21,15

 

Al Teatro di Verzura, sabato 16 luglio ore 21,15,

incontro-dibattito con l'on. Walter Veltroni  

 

 

WALTER VELTRONI è stato direttore dell’“Unità”, vicepresidente del Consiglio nel governo di Romano Prodi, segretario nazionale dei Democratici di sinistra, sindaco di Roma, segretario nazionale del Partito democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008. Oltre ad alcuni libri sulla televisione e sul cinema, ha pubblicato per Baldini & Castoldi Il sogno spezzato. Le idee di Robert Kennedy (1993), La sfida interrotta (1994), Governare da sinistra (1997), I care (2000), per Einaudi il monologo Quando cade l’acrobata, entrano i clown (2010) e per Rizzoli La bella politica (1995), Forse Dio è malato. Diario di un viaggio africano (2000), a cui si è ispirato il regista Franco Brogi Taviani per il film omonimo, Il disco del mondo. Vita breve di Luca Flores, musicista (2003), da cui è stato tratto il film Piano, solo con Kim Rossi Stuart, Senza Patricio (2004), La scoperta dell’alba (2006, tradotto in 8 Paesi), La nuova stagione. Contro tutti i conservatorismi (2007) e Noi (2009).

L' Inizio del buio
L’11 giugno 1981, poco dopo le 13, l’Italia resta paralizzata davanti alla tv.
Durante il Tg2, da un pozzo nella campagna di Vermicino, vicino a Frascati, proviene l’urlo di un bimbo che chiama la mamma. “È il pianto di un bambino che si sveglia nella notte, nel cuore di un incubo mostruoso, senza sapere se quella che ha vissuto è realtà o cattiva fantasia. È il pianto di un bambino che viene deportato, che vede la mamma allontanarsi e poi sparire, dietro una curva. È il pianto di un bambino al quale un adulto ha fatto la più orrenda delle violenze. È tutti i pianti di tutti i bambini del mondo. Tutti in una volta. Tutti in un bambino solo.” Quell’urlo, le interminabili ore di angoscia che seguiranno, il nome del bambino — Alfredino Rampi — sono impressi a fuoco da trent’anni nella memoria degli italiani.
Che forse non ricordano una coincidenza: mentre Alfredino precipita nel pozzo, nel tardo pomeriggio del 10 giugno, alle 19, a San Benedetto del Tronto un giovane antennista, Roberto Peci, viene rinchiuso nel bagagliaio di una 127 e condotto in una “prigione del popolo”, dove le Brigate rosse l’avrebbero “processato” e poi ucciso per vendicarsi del fratello Patrizio, il primo pentito delle Br.
Nel suo nuovo libro, Walter Veltroni racconta con lo scrupolo di un reporter e la partecipazione emotiva di uno scrittore quelle due tragedie parallele. Ripercorrendo i luoghi e intervistando i protagonisti, rivela aspetti inediti e coglie nei due episodi l’inizio di quello che sarebbe diventata la televisione: il grande occhio che trasforma la realtà in reality. A Vermicino fa irruzione, armata della sua potenza, nella vita vera di persone vere, annulla persino la distanza tra la dimensione pubblica e il momento della morte. Nella prigione di Roberto Peci, i brigatisti adeguano le modalità del sequestro alle nuove regole della società della comunicazione, usando la telecamera come faranno poi i terroristi di al-Qaida. È in quel giugno del 1981 che si è messa in moto l’onda nera, la coltre di buio che sempre più ci soffoca.

 

 

 

 

(13-07-2011)

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